Astro Quantica ovvero dell’arte di entrare nel campo creatore

 

Dedicato a Rolando Dini che mi ha insegnato la viaAstro quantica

Sono nata in una famiglia profondamente cattolica e cresciuta con un’educazione rigidamente legata ai dogmi della chiesa e sono stata bambina negli anni 50 e 60 del secolo scorso tanto per inquadrare il periodo e il condizionamento che ho avuto; ricordo che in chiesa le donne stavano tutte da un lato e con il velo o fazzoletto in testa e gli uomini dall’altro.

Ricordo nettamente di me bambina che cercava dove era Dio, lo cercavo materialmente, in un fiore appena sbocciato, in un altro in cui le gocce di pioggia sprizzavano mille arcobaleni, ma soprattutto lo cercavo in cielo, nel gioco e nei colori delle nuvole.

Adesso dopo tanti anni di ricerca che ha spaziato in molti campi, ma non si è mai discostata dal lavoro e dall’ascolto del corpo perché il corpo non mente mai e ha avuto come filo conduttore la grammatica ed il linguaggio dell’astrologia, sono giunta ad incontrare per caso, anche se come astrologa so che il caso non esiste, Rolando Dini, ideatore del Metodo Quanti-ka.

Ho studiato le energie sottili con Roberto Zamperini ed il suo metodo Tev, ma non mi sono mai avvicinata ad altri tipi di guarigione energetica e quando finalmente dopo anni di sollecitazioni da molte parti, mi sono iscritta ad un corso di Reiki che doveva tenersi a fine novembre, non sono riuscita a frequentarlo perché nello stesso giorno c’era una fiera del naturale nel padiglione fieristico che confina con casa mia e mi hanno offerto la partecipazione ad un prezzo irrisorio ed era assurdo  perdere quella occasione; ho disdetto il corso di Reiki pensando di farlo poi in altra occasione; per farla breve a pochi metri di distanza da me c’era lo stand di Quanti-ka e Rolando Dini.

Se descrivo il metodo con le mie parole queste sono: semplice, veloce, efficace, non presenta controindicazioni, la persona non viene toccata e al massimo non funziona anche se sono intimamente convinta che la reinformazione quantistica funziona sempre con la logica di quello che è in quel momento coerente ed è il massimo beneficio per noi.

L’unico limite quando si entra nel campo delle energie quantistiche è quello dato della nostra fantasia, si entra con lo stesso modello che usavamo da bambini nei nostri giochi: – signora vuole una tazza di te?- e si versa da una teiera di fantasia un liquido altrettanto fantastico e ambrato in una tazza di fine porcellana che la nostra compagna di giochi sorseggia con estrema grazia.

In un libro sacro c’è scritto che solo ritornando puri come fanciulli possiamo entrare nel regno dei cieli; solo reimparando a giocare possiamo accedere al Campo Creatore.

Come astrologa da subito ho cominciato a pensare, studiare, provare, giocare a portare in coerenza le energie dei pianeti nel cielo di nascita, quindi i blocchi energetici che ci portiamo nel nostro dna fisico ed emozionale, poi sono passata anche a quelli che sono i transiti planetari, le progressioni, le rivoluzioni solari, cioè come si evolve il nostro cielo e quindi la nostra esperienza di vita nel corso del tempo.

Se con il Metodo Quanti-ka è molto facile vedere entro pochissimo tempo la differenza tra prima di un trattamento di riequilibrio per un problema fisico o di una situazione, molto più sfumato è percepire il cambiamento quando la reinformazione avviene a livello delle energie planetarie perché si lavora sulle cause prime ed occorre attenzione e tempo per ascoltare come cambia la propria anima perché è un lavoro molto profondo.

Ho cominciato come sempre in questi casi a testare il lavoro fatto sui cieli che conosco di più, il mio, quello di mia figlia, di amiche che conosco da anni e che si sono offerte per fare questi esperimenti ed adesso ho deciso di far conoscere questa tecnica che ho chiamato Astro Quantica a quante più persone possibili attraverso gruppi e incontri.

Tat Twam Asi Tu Sei Quello.

Quando tanti anni fa ho letto questa frase tratta dall’ Upanishad nei libri su “Le maschere di Dio” del grande mitografo Joseph Campbell, non l’ho capita nella sua potenza, l’ho letta come una nozione culturale, come un modo in cui i popoli orientali vivono il contatto con la divinità; ora dopo tanti anni di astrologia, di lavoro sul corpo con le vibrazioni dei suoni, dei colori, dei profumi, ma soprattutto dopo l’incontro con il Metodo Quanti-ka  questa frase risuona in una maniera molto diversa dentro di me, so che noi possiamo essere  creatori coscienti del nostro destino.

I biologi ci dicono che al massimo lavoriamo con il 10% delle potenzialità cerebrali, ma la percentuale più accreditata è del 5%; gli astrofisici ci dicono che la parte visibile dell’universo è il 5%, il resto è materia oscura; niente di nuovo sotto il sole! L’astrologia da secoli ha tramandato l’aforisma: – come in alto così in basso- nel piccolo è rispecchiato il grande, così come abbiamo sul corpo le zone riflesse degli organi che lo compongono, abbiamo nell’anima il riflesso della qualità del tempo nel momento in cui siamo nati; l’universo non è altro che un ologramma e nell’ologramma  ogni minima  parte  rispecchia il tutto.

Il problema è che la cultura occidentale ha esaltato e allenato allo spasimo la parte razionale della mente, il cervello sinistro e questo ci ha portato ai vertici della tecnologia, della scienza, ma abbiamo perso il linguaggio della parte destra, abbiamo perso l’anima e con la sicurezza di essere padroni di ogni cosa, abbiamo violentato la natura e Madre Terra e i frutti di questa scelta sono sotto i nostri occhi: ci stiamo giocando la partita della sopravvivenza come specie e se succedesse un cataclisma che portasse all’estinzione della nostra specie, non finirà sicuramente la vita sulla terra, inizierà un nuovo giro di giostra.

La cultura orientale espande la parte destra del cervello, quella meditativa, quella che esalta il lato spirituale della vita a detrimento della materia e il risultato è l’immobilismo e la passività nel prendere la vita che porta al fatalismo e all’immobilismo.

La completezza del cervello razionale con quello emozionale, della mente con il cuore è la sfida e l’obiettivo di ogni essere umano e il Metodo Quanti-ka si applica con un protocollo, parte razionale, passando dalla pace, dall’amore, dall’accettazione del cuore, parte emozionale e lo stessa interazione dei due cervelli che avviene a livello del corpo calloso, è essenziale per fare astrologia dove c’è una parte razionale, la conoscenza del linguaggio tecnico, ma solo attraverso il campo del cuore, l’amore per l’altro, si riesce a parlare all’anima della persona; se fosse diversamente noi astrologi ci saremmo estinti con l’avvento dei computer e la loro capacità di sfornare oroscopi con tante parole, ma senza anima, come gli ingredienti di un piatto molto elaborato cucinati senza amore e creatività che solo il cuore e l’anima dell’astrologo possono avere.

Un assioma della fisica quantistica recita che l’osservatore influenza l’osservato e il segreto per essere attori e non spettatori della nostra vita è tutto qui: osservare quello che cambia, non quello che è sempre uguale, perché osservando le cose che cambiano dopo un’esperienza emozionale profonda, possiamo cominciare a far accadere i miracoli nella nostra vita.

Le vie delle esperienze dell’anima sono infinite, dalla meditazione, alla musica all’arte, a qualsiasi lavoro di ascolto del corpo, così come l’anima la si incontra anche nella lettura del proprio cielo di nascita; entrando nel Campo Creatore la reinformazione è immediata perché in fisica quantistica passano pacchetti di onde informative  e non passa energia; da quel momento in poi il lavoro è nostro, è quello di osservazione e di azione nel portare avanti le cose diverse che abbiamo osservato.

 

 

 

 

 

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